Il trono della sophia

Alda Merini, "l'intensa follia"

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Sweet_Venus
view post Posted on 12/11/2008, 09:02




Amo molto questa poetessa. I suoi versi, frutto di un percorso interiore naturale ma al contempo forzato e doloroso, sono l'espressione di una ricerca di stabilità che esula dalle capacità della maggior parte delle persone.
E' una continua ricerca di equilibrio in un mondo, il suo, profondamente segnato dalla "pazzia" personale (ma quanto è vera poi questa pazzia?!) e, soprattutto, dalla visione della "pazzia" altrui.
Leggerla, per me, è come viaggiare su di una anima.


Manicomio è parola

Manicomio é parola assai più grande
delle oscure voragini del sonno,
eppur veniva qualche volta al tempo
filamento di azzurro o una canzone
lontana di usignolo o si schiudeva
la tua bocca mordendo nell'azzurro
la menzogna feroce della vita.
O una mano impietosa di malato
saliva piano sulla tua finestra
sillabando il tuo nome e finalmente
sciolto il numero immondo ritrovavi
tutta la serietà della tua vita.


In tutti i suoi componimenti si intrecciano ed alternano temi a lei cari come il misticismo, l'erotismo, la ricerca di un angelo della salvezza, una vita vissuta perennemente tra luce ed ombra, proprio com'è la sua personalità.
Dieci anni di internamento hanno sconvolto la sua esistenza.
Parlando del manicomio il suo pensiero è profondo e toccante:


"Il livellamento psichiatrico mette sullo stesso piano i geni e i folli. È un atto innaturale. I medici non sono in grado di capire che cos'è l'uomo, che cos'è l'uomo-Dio che è in noi, l'uomo creatore.
Il male fisico lo capiscono tutti, il male mentale, invece, è lo scacco per l'uomo e la sua scienza che non riesce mai a penetrare appieno i segreti dell'anima.
L'uomo non è nato per soffrire, ma è nato per la felicità. Io sono passata attraverso il tunnel del dolore che in realtà è stata per me una considerazione di ciò che può essere la vita, di ciò che può farti la vita ma anche di quello che noi possiamo fare alla vita. Perché possiamo essere anche noi stessi a mortificarla e a renderla brutta."
 
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oea
view post Posted on 12/11/2008, 10:08




Grazie Sweet, per questo graditissimo tuo ritorno (bellissimo anche l'aforisma che hai citato oggi in altro topic).
Ce ne posti presto qualcun'altra, della "folle" Ada Merini? Ne ricordo una, in cui parla di una paziente che si fa schiaffeggiare provocando qualcuno (forse un medico del manicomio), perché è l'unico modo che trova per essere toccata dalla persona che ama ... è bellissima, ma non riesco a ritrovarla. La conosci anche tu?

Intanto, eccone un'altra nella quale torna il tema dell "mano":

Come posso perciò trasfigurare
il mio volto di donna
se una mano carnale mi blandisce
nella notte e nel giorno
e mi umilia di inutili accensioni?

Se non vuoi che mi immerga dentro un fango
di realtà fatta più strenua luce,
Dio della forza gettami nel grembo
oro e staffili per le mie preghiere ...

In penitenza vivo divorata
da una magica febbre, ma Tu solo
sai come viva santamente il vate.

Dentro la Tua pietà rendimi UNA
perché è a Te che io tendo dalla vita
prima che conoscessi questi inferni
.
 
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Sweet_Venus
view post Posted on 12/11/2008, 19:15




Grazie a te, oea..sapevo che una poetessa come la Merini non avrebbe potuto restarti indifferente.
Credo di aver compreso i versi a cui fai riferimento ma sono sincera nel dirti che non sono riuscita a ricordarli nello specifico e quindi a ritrovarli...mi impegnerò di più, anche perchè credo facciano parte della raccolta "Terra Santa".

E' importante, secondo me, leggere questa grande donna con gli occhi più "limpidi" possibili, senza lasciarsi influenzare dal suo trascorso perchè, se è vero che la lunga esperienza dell'internamento l'hanno segnata fin nello strato più profondo del suo "io" è anche vero che ha sempre composto, sin dalla tenera età perchè è la sua anima in quanto tale ad essere fortemente espressiva.
Nonostante la vita non facile, le esperienze dure, il rapporto familiare continuamente interrotto dai suoi periodi di "allontanamento" nelle sue parole non c'è mai astio, rancore, ribrezzo, "cattiveria"...ci sono consapevolezza e dolore ma sempre avvolti da una delicatezza che fa riflettere e commuovere e da una capacità innata di rendere concreti, con parole sapientemente e splendidamente accostate, i pensieri più nascosti che un essere umano può generare in una situazione così estrema.
E' forte, Alda Merini, di una forza travolgente pur restando sempre apparenetemente serena. In lei, nella sua mente, sono fusi insieme visionarietà e realismo in perenne equilibrio precario.
Suggerisco vivamente "Lettere al dottor G." in cui sono raccolti tutti i versi, i pensieri e le lettere che ha dedicato, durante il ricovero dal '65 al '72, al dott. Enzo Gabrici, lo psichiatra che l'ha curata e che è diventato con il tempo il suo mentore oltre che il suo punto di riferimento per la vita e la sopravvivenza. Sono squarci di una profondità inaudita in cui si evidanziano non solo il rapporto medico - paziente ma anche la lenta trasformazione di un'anima straziata che riesce a non soccombere buttando fuori tutta la forza che ha dentro.
Profondissima l'immagine della Merini che, nel manicomio, si ritrova a picchiare altri malati per distoglierli dal tentativo di suicidio. Una potenza interiore che fa rabbrividire.


Sono nata

"Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera"


 
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Sweet_Venus
view post Posted on 16/11/2008, 17:39




Le mie impronte digitali
prese in manicomio
hanno perseguitato le mie mani
come un rantolo che salisse la vena della vita,
quelle impronte digitali dannate
sono state registrate nel cielo
e vibrano insieme
ahimè
alle stelle dell'Orsa maggiore.


 
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ainda
view post Posted on 22/11/2008, 12:22




A Pippa


Abito bianco
per andare a nozze con la tua morte
e con quella di noi tutti
Ti sei vestita di bianco
ma siccome la tua anima mi sente
ti vorrei dire che la morte
non ha la faccia della violenza
ma che è come un sospiro di madre
che viene a prenderti dalla culla
con mano leggera
Non so cosa dirti
io non credo nella
bontà della gente
ho già sperimentato tanto dolore
ma è come se vedessi la mia anima
vestita a nozze
che scappa dal mondo
per non gridare



Alda Merini
(dedicata a Pippa Bacca, artista milanese)
 
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Sweet_Venus
view post Posted on 11/12/2008, 19:42




E più facile ancora

E più facile ancora mi sarebbe
scendere a te per le più buie scale,
quelle del desiderio che mi assalta
come lupo infecondo nella notte.

So che tu coglieresti dei miei frutti
con le mani sapienti del perdono...

E so anche che mi ami di un amore
casto, infinito, regno di tristezza...

Ma io il pianto per te l'ho levigato
giorno per giorno come luce piena
e lo rimando tacita ai miei occhi
che, se ti guardo, vivono di stelle.



Incantevole Merini...
 
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Sweet_Venus
view post Posted on 29/12/2008, 08:23




La mia poesia è alacre come il fuoco
trascorre tra le mie dita come un rosario
Non prego perché sono un poeta della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnanànna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce.


Tratto da "La volpe e il sipario"

Splendida l'edizione Rizzoli del 2004 con i disegni di Alberto Casiraghi.
Un insieme di poesie che sottolineano l'animo fiero e libero della Merini che sia aggira, a volta vittima ed a volte sicario proprio come una volpe, sul "sipario" della vita.

 
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Sweet_Venus
view post Posted on 2/2/2009, 21:10




La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di una qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.


da "Terra d'amore"
 
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Sweet_Venus
view post Posted on 27/5/2009, 07:42




Veleggio come un'ombra

Veleggio come un'ombra
nel sonno del giorno
e senza sapere
mi riconosco come tanti
schierata su un altare
per essere mangiata da chissà chi.
Io penso che l'inferno
sia illuminato di queste stesse
strane lampadine.
Vogliono cibarsi della mia pena
perché la loro forse
non s'addormenta mai.
 
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Sweet_Venus
view post Posted on 1/11/2009, 21:31




Addio, e grazie per quello che mi hai donato con le tue parole..
 
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9 replies since 12/11/2008, 09:02   163 views
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