Il trono della sophia

Stella del Mattino-Wu Ming

« Older   Newer »
  Share  
Rosenberg
view post Posted on 5/9/2008, 22:36




Questo libro è meraviglioso.
Per la prima volta compaiono in un romanzo italiano, contemporaneamente, personaggi come : Tolkien, Lewis (proprio l'autore delle Cronache di Narnja), Robert Graves, Sassoon, Owen...T.E.Lawrence.
Differente Lawrence, osceno Lawrence, ossessivo e depresso Lawrence.
Non è degno di stare a tavola con gli altri, miti oxoniensi guerrieri del College di All Saints, ma diversi. Profondamente.
La Broken Generation dei ratti di trincea che ha vissuto la melma della Somme si è salvata dalla morte soltanto per caso.
Soltanto per ora.
Le paure e le fobie acute, l'ansia dei temporali e gli attacchi di panico dovuti a ciò che è stato fanno di queste persone qualcosa di speciale.
Brothers.
Non importa se diventeranno grandi professori universitari o grandi scrittori, se scriveranno il libro del destino o vinceranno un Nobel.
Gli incubi del mondo sono entrati nelle loro vene, e non li lasceranno più.
E Lawrence? La stella?
Oh, su di lui si dice di tutto.
Figlio di nessuno e di natali illeciti è divenuto...nobile gallese.
Lui che da Oxford, la stessa Alma Mater degli altri, è stato mandato in Medio Oriente.
A morire al caldo.
Ed è tornato da eroe.
Eroe.
Questa parola ignota ai ratti della Somme.
Questa parola disonorata di fronte ai migliori dell'All Saints che spontaneamente, e senza imposizione alcuna, hanno lasciato i banchi del comodo e prestigioso Ateneo per difendere qualcosa che chiamavano Patria.
E che ora non li comprende.
Sindrome da reduce la chiamano.
Bravi, e Lawrence? Quanto sta bene Lawrence?Come si trova nei panni di ... bullshit!

Uno spaccato di Storia stupendamente raccontato e sconosciuto ai non addetti ai lavori.
Vi auguro, amici, di non perdere la coincidenza per la Libertà.
O quel che ne resta.

http://it.youtube.com/watch?v=kov1cw_pO4Q
 
Top
oea
view post Posted on 6/9/2008, 14:09




Lawrence d'Arabia insieme a C.S. Lewis (ragazzi, mi raccomando: Perelandra, Lontano dal Pianeta Silenzioso, Questa Oscura Forza, mica solo le Cronache di Narnia). E poi Tolkien, e i Ratti di Trincea. Non lo ho letto, ma messa così la faccenda, non potrò fare a meno di metterci sopra gli occhi. E la rilettura degli ultimi racconti di Kipling dovrà attendere, porca miseria.
 
Top
Sweet_Venus
view post Posted on 6/9/2008, 14:22




Acquistato pochi giorni fa dopo averlo cercato per oltre un mese :wacko:
Non mi piace leggere più libri contemporanemamente quindi attendo di finire l'attuale.
Tornerò per i commenti ma le premesse sono più che positive.
 
Top
oea
view post Posted on 27/9/2008, 23:45




Appena finito di leggerlo, in treno.
Concordo col giudizio entusiasta di Rosenberg (grazie per la segnalazione).
Posso affermare con sicurezza che, fra tanti altri aspetti che rendono questo libro degno di lettura e rilettura, c'è anche una descrizione perfetta del disturbo che oggi si chiama, tecnicamente, disturbo da stress post-traumatico. Se ci si chiede in cosa consista una memoria traumatica e come si manifesti, cercare in queste pagine offrirà una risposta di grande valore letterario.
E ci si trovano veri inni in lode della poesia del linguaggio. Ad esempio:
"Ronald amava le parole, ma in un modo privato e peculiare. Erano arcani, enigmi da risolvere, contevano storie, abbracciavano secoli e continenti. Ogni parola ne suggeriva altre, forse mai pronunciate, ma del tutto plausibili, ancora più dense di significati e rimandi, quindi più vere."
E anche:
" - Un filologo indaga il segreto delle parole, non è così?
Colto alla sprovvista, Ronald aveva annuito.
- E qual è, dunque?
...
In quel momento, Ronald si era trovato la risposta fra le labbra.
- Le parole danno significato alle cose. Usare un linguaggio è costruire un mondo. Credo sia questo il segreto.
L'altro era tornato a guardare gli anelli nella teca con uno strano sorriso.
- Come un giuramento o una formula magica.
Ronald era rimasto serio.
- Come un atto d'amore. E' scritto che in principio fu il Verbo.
"

Ronald è Tolkien. Gli anelli antichi nella teca di un museo, di fronte ai quali parla con T.E. Lawrence del segreto delle parole, evocano la sua grande opera, scritta anni dopo il periodo storico nel quale si muovono i personaggi del libro. Il fascino de Il Signore degli Anelli, magistralmente, in Stella del mattino è evocato, mai nominato.

Sì, Stella del mattino è un grande libro.
 
Top
Rosenberg
view post Posted on 28/9/2008, 15:05




Sono molto felice ti sia piaciuto Oea.
 
Top
oea
view post Posted on 29/9/2008, 22:20




CITAZIONE (Rosenberg @ 28/9/2008, 16:05)
Sono molto felice ti sia piaciuto Oea.

Quanto, mi piace immaginare, io sono felice che tu abbia apprezzato la ri-lettura di Camus.

Ripenso ai giganti Inglesi protagonisti di Stella del mattino,: è davvero degno di nota quanto abbia loro insegnato la lezione tremenda del dolore insopportabile. Se non fosse per tale insegnamento crudele ed altissimo allo stesso tempo, sarebbe difficile, credo, spiegare l'emergere simultaneo di tante opere così alte dalle menti tormentate dei sopravvissuti agli orrori delle trincee della Grande Guerra. Ma Stella del mattino suggerisce una spiegazione più completa: un eroe, Lawrence d'Arabia, che fa da catalizzatore per le creazioni di tutti loro. In assenza di un tale eroe, a sua volta dolentissimo, forse sarebbe mancato un ingrediente essenziale per questa prodigiosa alchimia del dolore operante all'interno di una intera comunità di poeti e scrittori. A reduci di genio tedeschi, italiani e francesi forse è mancato appunto quel catalizzatore, e sono rimasti isolati, come isolati furono nostri Ungaretti e Rebora, come isolatissimo fu il grande Celine.
 
Top
Bag End
view post Posted on 9/11/2008, 12:51




L'ho comprato forse due mesi fa' (eravamo ancora sul forum del di-vino, mi pare) perchè trovato casualmente in offerta. Per ora non ho avuto tempo di leggerlo, ma sono curiosissima.
 
Top
Rosenberg
view post Posted on 9/11/2008, 12:55




CITAZIONE (Bag End @ 9/11/2008, 12:51)
L'ho comprato forse due mesi fa' (eravamo ancora sul forum del di-vino, mi pare) perchè trovato casualmente in offerta. Per ora non ho avuto tempo di leggerlo, ma sono curiosissima.

Oh, è un libro fantastico!
A proposito, mi è venuta da qualche giorno l'idea di invitare il di-pane e vino qui da noi. Non scherzo.
Te la sentiresti di farci da gancio?

Bag End...sei svenuta? :D
Davvero, vorrei vedere se senza ban a disposizione riesce a reggere un dialogo serio.
 
Top
Bag End
view post Posted on 9/11/2008, 13:29




CITAZIONE (Rosenberg @ 9/11/2008, 12:55)
CITAZIONE (Bag End @ 9/11/2008, 12:51)
L'ho comprato forse due mesi fa' (eravamo ancora sul forum del di-vino, mi pare) perchè trovato casualmente in offerta. Per ora non ho avuto tempo di leggerlo, ma sono curiosissima.

Oh, è un libro fantastico!
A proposito, mi è venuta da qualche giorno l'idea di invitare il di-pane e vino qui da noi. Non scherzo.
Te la sentiresti di farci da gancio?

Bag End...sei svenuta? :D
Davvero, vorrei vedere se senza ban a disposizione riesce a reggere un dialogo serio.

No, non sono svenuta image.
1 Non credo che il di-vino accetterebbe l'invito. E' troppo impegnato a gestire "i suoi fora" come mi ha detto lui, ed a bannare gente a destra e a manca per "mantenere l'ordine" image (queste sono parole mie);
2 Se accettasse vi farei volentieri da gancio, ma non posso garantire una presenza assidua. Come ho scritto in chat, questo è un pessimo periodo per prendere impegni image.
 
Top
Rosenberg
view post Posted on 9/11/2008, 13:40




CITAZIONE (Bag End @ 9/11/2008, 13:29)
CITAZIONE (Rosenberg @ 9/11/2008, 12:55)
Oh, è un libro fantastico!
A proposito, mi è venuta da qualche giorno l'idea di invitare il di-pane e vino qui da noi. Non scherzo.
Te la sentiresti di farci da gancio?

Bag End...sei svenuta? :D
Davvero, vorrei vedere se senza ban a disposizione riesce a reggere un dialogo serio.

No, non sono svenuta image.
1 Non credo che il di-vino accetterebbe l'invito. E' troppo impegnato a gestire "i suoi fora" come mi ha detto lui, ed a bannare gente a destra e a manca per "mantenere l'ordine" image (queste sono parole mie);
2 Se accettasse vi farei volentieri da gancio, ma non posso garantire una presenza assidua. Come ho scritto in chat, questo è un pessimo periodo per prendere impegni image.

OK Bag.
No, ma è un'idea quella della sfida: "Ti ricordi quei pirla ecc. ecc.? Ti vogliono vedere sul loro forum"...
Sarebbe interessante.
Se hai voglia di provarci...
 
Top
Bag End
view post Posted on 9/11/2008, 13:47




CITAZIONE (Rosenberg @ 9/11/2008, 13:40)
OK Bag.
No, ma è un'idea quella della sfida: "Ti ricordi quei pirla ecc. ecc.? Ti vogliono vedere sul loro forum"...
Sarebbe interessante.
Se hai voglia di provarci...

Vuoi che gli mandi un mp per invitarlo qui? image
 
Top
Rosenberg
view post Posted on 9/11/2008, 14:16




Sì, se ti va.
Perché credo che nessuno di noi cadrebbe nel tranello di incavolarsi con le provocazioni di quel tipo.
Ma sono convinto che non saprebbe reggere una conversazione su un terreno culturalmente fertile.
Sarebbe una prova, anche per noi.
 
Top
eos29
view post Posted on 29/11/2008, 17:08




CITAZIONE (Rosenberg @ 5/9/2008, 22:36)
Questo libro è meraviglioso.
Per la prima volta compaiono in un romanzo italiano, contemporaneamente, personaggi come : Tolkien, Lewis (proprio l'autore delle Cronache di Narnja), Robert Graves, Sassoon, Owen...T.E.Lawrence.
Differente Lawrence, osceno Lawrence, ossessivo e depresso Lawrence.
Non è degno di stare a tavola con gli altri, miti oxoniensi guerrieri del College di All Saints, ma diversi. Profondamente.
La Broken Generation dei ratti di trincea che ha vissuto la melma della Somme si è salvata dalla morte soltanto per caso.
Soltanto per ora.
Le paure e le fobie acute, l'ansia dei temporali e gli attacchi di panico dovuti a ciò che è stato fanno di queste persone qualcosa di speciale.
Brothers.
Non importa se diventeranno grandi professori universitari o grandi scrittori, se scriveranno il libro del destino o vinceranno un Nobel.
Gli incubi del mondo sono entrati nelle loro vene, e non li lasceranno più.
E Lawrence? La stella?
Oh, su di lui si dice di tutto.
Figlio di nessuno e di natali illeciti è divenuto...nobile gallese.
Lui che da Oxford, la stessa Alma Mater degli altri, è stato mandato in Medio Oriente.
A morire al caldo.
Ed è tornato da eroe.
Eroe.
Questa parola ignota ai ratti della Somme.
Questa parola disonorata di fronte ai migliori dell'All Saints che spontaneamente, e senza imposizione alcuna, hanno lasciato i banchi del comodo e prestigioso Ateneo per difendere qualcosa che chiamavano Patria.
E che ora non li comprende.
Sindrome da reduce la chiamano.
Bravi, e Lawrence? Quanto sta bene Lawrence?Come si trova nei panni di ... bullshit!

Uno spaccato di Storia stupendamente raccontato e sconosciuto ai non addetti ai lavori.
Vi auguro, amici, di non perdere la coincidenza per la Libertà.
O quel che ne resta.

http://it.youtube.com/watch?v=kov1cw_pO4Q

Sono alle prime pagine, quindi ogni commento è prematuro: ma ho veramente la sensazione che sia un libro meraviglioso :rolleyes:
 
Top
eos29
view post Posted on 1/12/2008, 16:49




Capisco perché questo romanzo ha ricevuto tanti commenti discordanti: la critica più frequente che ho ascoltato è che in questo libro “non succede mai nulla”. In effetti, rispetto ad altri libri del collettivo bolognese, questo romanzo di Wu Ming 4 è meno d’avventura e più psicologico.

Io l’ho trovato stupendo.

A me ha colpito proprio la capacità descrittiva del mondo interiore dei reduci della Grande Guerra: gli incubi, i sensi di colpa e i fantasmi del passato sono in realtà delle presenze quotidiane con le quali i protagonisti sono portati continuamente a confrontarsi. Il senso di solidarietà che si crea tra chi ha vissuto le medesime esperienze è molto toccante; così come è sconcertante il senso di estraneità che essi avvertono rispetto ad un mondo che pretende di essere immutato, come se non ci fosse stata una tragedia mondiale. Illuminante in tal senso è la raffigurazione del borioso conformismo accademico nella Oxford degli anni ‘20 "...in occasione dei rendiconti trimestrali al consiglio d’istituto, dove vecchi gargolyle nero-togati sputavano sentenze sui saggi degli studenti. Ci avevano messo poco a superare la soggezione verso i giovani salvatori della patria e a riacquistare la sicumera di prima della guerra, con buona pace di chi aveva versato il sangue per consentire loro di comandare ancora. Il rimprovero più comune era di avere un gusto letterario”.
E’ avvincente e verosimile anche il filo che lega i giovani futuri grandi autori (Tolkien, Lewis, Graves) con l’ambigua figura di “Lawrence d’Arabia”: e mi è piaciuto anche che l’autore non abbia emesso alcun giudizio personale su quest’ultima figura, lasciando aperta ogni possibile valutazione su questo personaggio raffigurato come un “divo” ( con tutte le possibili accezioni del termine).
 
Top
36 replies since 5/9/2008, 22:36   463 views
  Share